martedì 2 agosto 2011

GUARIRE, NON CURARE (seconda e ultima parte)

Iniziai dunque una serie di sperimentazioni per trovare la mia via per poter pacificare la mente e ridurre la quantità di stress che mi aveva così profondamente minato il fisico.
Ovvero come sono completamente guarito della colite ulcerosa
(seconda parte)
Beh, c’è da dire che aver tolto di mezzo la principale fonte di stress fu già un enorme passo in avanti. Difatti cambiai prima università, perché ipotizzai potesse anche essere l’ambiente peculiare dell’ateneo dove stavo studiando, ma poi mi risolsi a cambiare proprio facoltà, dato che il mio stato d’animo non era cambiato.
Provai un po’ di tutto per rasserenarmi e togliermi quel senso di insoddisfazione, frustrazione e rabbia che avevo addosso.
Provai a fare yoga, tai chi chuan, training autogeno, psicodinamica, che sono tutte pratiche utili e interessanti, ma che su di me non avevano molto effetto dato che non le trovavo “nelle mie corde”.

Avendo iniziato ad interessarmi di Ayurveda, l’antica medicina indiana, mi imbattei per caso nella Meditazione Trascendentale (M.T.), che come penso la maggior parte delle persone che non la conosce, immaginavo fosse una pratica nella quale si dovesse stare in ginocchio o in qualche posizione “ortopedica” per settimane, mesi, anni a recitare “Oooohmmmm”.
Niente di più lontano dal vero.
È sostanzialmente una tecnica di rilassamento profondo da praticare due volte al giorno e che dura ogni volta 15-20 minuti. Si basa sulla ripetizione mentale di un mantra bisillabico, in relazione alle proprie necessità e alla tipologia di persona. Si può eseguire a terra o seduti comodamente su una sedia. E gli effetti vanno molto oltre il semplice rilassamento. Può una tecnica così vergognosamente semplice essere allo stesso tempo così straordinariamente efficace? Sì, e i benefici che ne ho tratto sono stati ben superiori alla pacificazione della mente, dato che anche fisicamente ho avuto diversi benefici: ad esempio ero ipoteso e bradicardico (60-90 di pressione per 56 battiti al minuto) e in campo a un paio di mesi ho una pressione perfetta (85-115 per 70 battiti al minuto).

Con ciò non sto dicendo che la meditazione trascendentale aumenti la pressione, perché non sarebbe corretto: piuttosto regolarizza le funzioni dell’organismo in modo che possa trovare da solo il suo equilibrio, difatti molte persone ipertese hanno visto diminuire i propri valori pressori fino a livelli ottimali.

Come ho detto, l’alimentazione ha avuto una parte importante nella mia guarigione: mangiavo in modo meno disordinato e pasticciato, evitando i cibi troppo elaborati, grassi o speziati, che non facevano altro che affaticarmi la digestione, irritarmi stomaco e intestino e rendere più difficoltoso il lavoro di fegato e pancreas.
Mi capitò poi per caso tra le mani un articolo che parlava di una portentosa tisana di un tribù di indiani (ora il politicamente corretto vorrebbe che li chiamassi “nativi americani”, anche se personalmente penso che non sia una definizione corretta, dato che nemmeno loro sono nativi: sono semplicemente arrivati prima degli europei), che viveva in una zona attualmente al confine tra Stati Uniti e Canada: gli Ojibwa.

Questa miscela di erbe, fu scoperta casualmente da un’infermiera canadese, di nome René Caisse, agli inizi del secolo scorso. Successivamente questa tisana “miracolosa” prese il nome di Essiac, che non è altro che il cognome dell’infermiera scritto al contrario.
Grazie al suo lavoro in ospedale, poté consigliarla a diversi malati che ebbero una guarigione completa e molto più velocemente che con le cure tradizionali.

Guarirono anche persone con malattie gravi e/o giudicate incurabili, compresi molti malati di cancro. Mi rendo conto come quest’ultima sia un’affermazione un po’ forte, ma non dico nulla che non sia già stato detto e ridetto nei numerosi articoli e libri che trattano di questo “tè” curativo. Rimando a tale letteratura per ogni approfondimento che assicuro è molto interessante. Aggiungo solo due altre cose: il medico personale del presidente Kennedy, collaborò per parecchi anni con l’ormai anziana René Caisse, migliorando anche la formulazione di questa tisana. In una trasmissione alla radio canadese nel 1984 giunse a dire che questa era senza ombra di dubbio una cura efficacissima contro il cancro e per non essere frainteso, ripeté chiaramente il concetto un’altra volta.
Egli stesso si curò di un tumore all’intestino con questa tisana, guarendo completamente.

La seconda cosa che vorrei aggiungere è che nonostante migliaia di persone in tutto il mondo abbiano tratto innegabili vantaggi dall’uso di questa tisana, la case farmaceutiche fecero opera di lobbismo negli Stati Uniti e nel Canada per impedire che l’Essiac fosse venduta come rimedio anti-cancro. Immaginiamoci perché Big Pharma è intervenuta in tal senso: avete idea di quanto renda un malato di cancro solo con la chemioterapia?

Trovai dunque un fornitore di questa tisana e iniziai a berne 2 tazze al giorno secondo le istruzioni riportate. Devo dire la verità: non è buona. Non lo è affatto. A meno che non piaccia un sapore come di… palude radioattiva!
Però è incredibilmente efficace. Io ne sono la prova vivente. Inoltre in rete e nei testi a riguardo si trovano infinite testimonianze di persone che ne hanno tratto giovamento in tutto il mondo negli ultimi 100 anni.

In Italia si trova presso le erboristerie più fornite e in alcuni negozi di prodotti biologici ma costa una fucilata.
Ho trovato però un fornitore negli Stati Uniti dove costa una frazione di quello che costa in Italia (con anche più scelta) e le spese di spedizione costano meno che in Italia (paradossale, eh?).
E per avere un ulteriore sconto di 5,00 Dollari sul vostro primo acquisto, mettete nella casella apposita dell’ordine il codice DET735 (sono 3 lettere e 3 numeri).

Per quanto riguardava invece il mio problema, le mie ricerche non trascuravano nulla e così approdai infine al Qi Gong, che si può anche trovare scritto Chi Kung o Ki Cung.
Sostanzialmente ma un po’ impropriamente (mi scuseranno i puristi), potremmo definirla come una “ginnastica energetica” cinese, che basandosi su alcuni movimenti lenti, uniti ad una particolare respirazione e alla visualizzazione, genera dei mutamenti nel corpo e nella mente di chi la pratica, agendo sulla circolazione dell’energia vitale, in cinese “Qi” o “Chi”, che è quella che in India e chi pratica lo yoga chiama “Prana”.
Di tipi di Qi Gong ce ne sono migliaia e per ogni tipo di problema.
Io ne studiai e praticai una dozzina, fino ad arrivare ad un paio di “stili” che mi diedero ottimi risultati in termini di efficacia e semplicità, andando a confermare che le cose più semplici sono sempre le migliori.

Anche in questi casi la letteratura è vastissima, con persone che sono guarite completamente da malattie giudicate incurabili e in poco tempo, con grande sorpresa dei medici curanti.
Oggigiorno, fortunatamente, esistono dei medici “illuminati” che, dinanzi a prove inoppugnabili dell’efficacia della pratica del Qi Gong per favorire la salute e il benessere, consigliano tale pratica ai propri pazienti come terapia complementare.
Anche negli ospedali occidentali (e alcuni anche in Italia, come ad esempio l’Istituto dei Tumori di Milano). In Cina, addirittura, ci sono diversi ospedali dove i trattamenti sono solo a base di agopuntura e Qi Gong e i risultati sono decisamente positivi.

Attenzione, non è la miracolina, che ancora non ho scoperto se esiste oppure no, ma decisamente sono pratiche che non possono essere ignorate, a meno che ovviamente questo non venga fatto appositamente per non andare a inficiare il grande business della vendita dei farmaci.

Siamo giunti alla fine di questa seconda parte: nell’arco di 3 mesi da quando ho iniziato questo attacco combinato alla colite ulcerosa, ho smesso tutti i farmaci e non ho più avuto ricadute. Aggiungo che da allora non mi ammalo più (un raffreddore o un’influenza mi durano un giorno) e le mie difese immunitarie sono fortissime.
Come ho detto, dono sangue ogni 3 mesi (quasi mezzo litro) e pertanto sono controllato con una certa frequenza. Ogni volta mi dicono che sto bene e da un po’ di tempo a questa parte c’è come l’abitudine di dirmi da parte di alcuni medici: “Colite ulcerosa? Impossibile che tu l’abbia avuta, altrimenti non saresti guarito”.
Se lo dicono loro…
Comunque tenete presente che non sono un caso isolato e che dalle malattie croniche si può guarire.

(Fabius)