mercoledì 5 ottobre 2011

SI PUÒ FERMARE UN ATTACCO DI CUORE IN 30 SECONDI ?

A quanto pare sì. E soprattutto usando un semplice condimento molto comune in cucina.
Questo condimento è il peperoncino rosso o peperoncino di cayenna (Capsicum annuum e Capsicum frutescens), nome utilizzato solitamente in modo generico per definire tutti i peperoncini di forma più o meno allungata.
Nei paesi di lingua inglese viene conosciuto anche come Red Pepper, Chili Pepper, Red Hot Chili Pepper e via dicendo.

Il suo uso principale è quello di insaporire i cibi, aggiungendo una nota piccante, ma da secoli viene altresì usato per scopi terapeutici da tutte le popolazioni che lo conoscono, come ad esempio per migliorare la circolazione del sangue e la salute del cuore, in caso di problemi di stomaco e digestivi, ulcera, dolori cronici, malattie da raffreddamento, mal di gola, mal di testa, mal di denti e l’elenco sarebbe parecchio lungo…

Gli effetti del peperoncino piccante sono dovuti ad una sostanza resinosa nota come capsicina o capsaicina. La capsicina ha un effetto termogenico, ovvero riscalda la parte dove viene applicata grazie al fatto di richiamare parecchio sangue nella zona. Si tratta di uno dei migliori stimolanti della circolazione sanguigna, ma non provoca palpitazioni, iperattività o ipertensione come gli altri stimolanti di origine sintetica.

Le sue proprietà di stimolare la circolazione vengono utilizzate in prodotti cosmetici e farmacologici per frenare la caduta dei capelli e stimolarne la crescita, favorire il dimagrimento e nel caso di dolori articolari o di tipo reumatico.
Essendo la capsicina una sostanza liposolubile, ovvero che si scioglie nei grassi come l’olio, nel caso si volesse spegnere l’incendio nella bocca dovuto all’ingestione di peperoncini troppo piccanti, è meglio mangiare un pezzo di pane all’olio o con un po’ di olio sopra, piuttosto che bere acqua, la quale aiuta minimamente visto che elimina solamente i residui di peperoncino non ancora inghiottiti.

Le proprietà analgesiche del peperoncino risiedono invece nella capacità della capsicina di stimolare i recettori nervosi (responsabili della sensazione di calore e di bruciore) a tal punto da disattivarli. Appena viene ingerito, una potente scarica di adrenalina viene rilasciata nell’organismo, dando una sensazione di aumentata energia, a seguito della quale vengono rilasciate endorfine (ormoni simili agli oppiacei prodotti dal nostro organismo) con spiccate caratteristiche analgesiche. Si vede così che tale effetto antalgico può essere ottenuto sia per via topica che per ingestione.

Diversi naturapati ed erboristi consigliano di padroneggiare l’uso del peperoncino se ci si vuole dedicare ad una sola pianta, dato che è quella con i maggiori e più variegati effetti benefici per l’organismo. È però la capacità del peperoncino di fermare un attacco di cuore che è probabilmente la sua più importante qualità.
Il dottor Richard Anderson, un medico statunitense famoso per i suoi studi su come purificare l’organismo narra spesso del caso di un suo collega medico che corse in un parcheggio per prestare soccorso ad un signore che aveva avuto un infarto mentre stava posteggiando l’auto. Quando arrivò, l’uomo non respirava più e il cuore aveva smesso di battere, ciononostante il medico gli somministrò per via orale della tintura di peperoncino che aveva sempre con sé e in pochi minuti il cuore riprese a battere.
Un altro medico statunitense, il dottor John Christopher, pioniere della medicina erboristica occidentale, racconta che in 35 anni di pratica medica, quando vede una persona colpita da un attacco cardiaco, gli fa bere un tè di peperoncino, intendendo con questo un cucchiaino di peperoncino in polvere mescolato in acqua calda. In pochi minuti assicura che le persone tornano di nuovo in piedi.

Il peperoncino di Cayenna ha dimostrato di fermare un attacco di cuore in appena 30 secondi e probabilmente il fatto più noto è quello di un signore di 90 anni che ebbe un grave infarto. Quando i medici, allertati dalla figlia, arrivarono, dissero che ormai non c’era più niente da fare e lo dichiararono morto. Sua figlia però fu abbastanza pronta d’animo da somministrargli dell’estratto di peperoncino e in pochi minuti suo padre riprese conoscenza. Durante il tragitto in ambulanza verso l’ospedale, gli somministrò ancora dell’estratto di peperoncino e quando arrivarono infine in ospedale, il vecchietto si era già completamente ripreso e voleva tornarsene a casa per poter falciare l’erba del giardino!

Il dottore che lo visitò,chiese alla figlia dell’arzillo signore che cosa gli avesse dato e lei gli rispose tranquillamente, facendo esclamare al medico che era la cosa più vicina al miracolo che egli avesse mai visto.
La capsicina presente nel peperoncino piccante non ha rivali per quanto riguarda la sua capacità di dare una spinta alla circolazione sanguigna e migliorare le funzioni cardiache.
Il suo meccanismo d’azione, non solo potenzia il sistema cardiovascolare, ma nel contempo abbassa la pressione sanguigna e produce un benefico effetto energizzante su tutto l’organismo.

Il dottor Anderson ritiene che il peperoncino rinforzi notevolmente il cuore e che, proprio per questo, potrebbe perfino prevenire gli infarti. Per questo motivo, dovunque vada, sia per sport che per lavoro che per il tempo libero, porta abitualmente con sé delle capsule di peperoncino in polvere. “Non si può mai sapere quando si incontra una persona che sta avendo un infarto”, dice.

Altri dottori, comunque, insistono che le capsule di peperoncino non siano così efficaci come la tintura di peperoncino o la polvere in acqua calda in situazioni di emergenza.
Se pertanto dovesse capitare a qualcuno un infarto o un colpo apoplettico, sono consigliati dai 5 ai 10 contagocce riempiti completamente (non si parla di gocce, ma di contagocce riempiti completamente) di tintura di peperoncino, oppure un cucchiaino di peperoncino in polvere in un bicchiere di acqua calda e ripetere questa somministrazione ogni 15 minuti o finché non sia passata la crisi.
Ovviamente questo rimedio viene consigliato solo in casi di estrema emergenza senza che sia disponibile un pronto ed immediato soccorso da parte di personale medico qualificato.

Fabius